Il volume recensito, pubblicato nell’autunno del 2025 ed edito da “CNR Edizioni”, si distingue per un’impostazione certamente inusuale rispetto alle tradizionali pubblicazioni giuridiche, ma pienamente coerente con il principale obiettivo perseguito dai curatori, quello di “offrire una ricognizione chiara, sistematica e accessibile delle principali parole-chiave del lessico della cybersicurezza”.
Tale finalità si inserisce nel più ampio dibattito sulla necessità di costruire un linguaggio condiviso, tanto in ambito tecnico quanto giuridico, per governare una materia caratterizzata da rapidità evolutiva e da una costante ibridazione tra diritto, tecnologia e sociologia della comunicazione digitale.
Il titolo dell’opera, che adotta la denominazione di breviario, è di per sé fortemente e simbolicamente evocativo. Come noto, il breviario è il libro liturgico che accompagna quotidianamente la preghiera nelle varie confessioni cristiane, strutturato secondo la scansione delle ore canoniche. Si tratta dunque di un testo per definizione sintetico ma esaustivo, destinato a orientare e guidare. Il ricorso a tale termine in un contesto laico e giuridico non appare casuale, ma anzi emblematico dell’approccio metodologico scelto dai curatori: fornire uno strumento agile, operativo e di immediata fruibilità, capace tuttavia di conservare la precisione concettuale e terminologica propria delle discipline giuridiche.
L’impiego del termine breviario consente di cogliere le due anime del volume: la semplicità espositiva e la rigorosità scientifica, seppur altrettanto (e volutamente) semplificata. Come osservato nella prefazione di Bruno Frattasi, “la pregevolezza di questo lavoro sta nell’avvicinare il lettore, con semplicità e linearità espositiva, qualità che tuttavia non tradiscono la tecnicità degli argomenti trattati, a una materia che sembra riservata agli ultraspecialisti e che nasconde insidie e ambiguità spesso fuorvianti”. Tale giudizio sintetizza efficacemente la tensione equilibrata tra divulgazione e approfondimento, tra la volontà di rendere accessibile la cybersicurezza e la necessità di non banalizzarne la complessità giuridica.
Nella premessa, i curatori Andrea Simoncini e Marina Pietrangelo insistono su un punto di grande rilievo sistemico: il ruolo del fattore umano e la consapevolezza che la cybersicurezza non sia solo un insieme di protocolli tecnologici, ma un fenomeno che dipende in misura determinante dal livello di coscienza individuale e collettiva.
La protezione dei dati e la tutela dell’integrità dei sistemi informatici passano, infatti, attraverso il comportamento degli utenti, pubblici e privati, istituzionali e comuni cittadini. In tale prospettiva, la predisposizione di un “breviario” terminologico appare un intervento dal valore anche pedagogico, volto a orientare tanto la cittadinanza quanto le istituzioni nel labirinto concettuale dei neologismi e dei tecnicismi propri del diritto della rete.
Il volume si articola attorno a circa settanta voci, comprendenti lemmi, istituti giuridici e neologismi, accuratamente selezionati per rappresentare le “parole della cybersicurezza”. Ogni voce è concepita come una “guida semplificata”: poche righe chiare, ma sufficienti a introdurre concetti che, pur essendo sempre più presenti nel discorso pubblico, restano sovente equivocati o mal compresi. La struttura di ciascun lemma prevede una sezione di approfondimento bibliografico essenziale, utile per il lettore che intenda proseguire la ricerca in chiave specialistica, e una sezione di voci correlate, che facilita la costruzione di percorsi concettuali interconnessi e l’individuazione di nessi logici tra gli istituti.
Tra i termini affrontati figurano espressioni ormai di uso comune – quali cyberbullismo, dati personali, Internet, Polizia postale – accanto a lemmi dal significato tecnico più complesso e di provenienza anglosassone, come backdoor, doxing, pretexting o risk based approach.
Questa scelta testimonia la volontà di coniugare l’esigenza di divulgazione con l’accuratezza scientifica, offrendo una mappatura linguistica che tiene conto delle diverse matrici (tecnica, giuridica, sociale) del linguaggio cibernetico.
Particolarmente rilevante è anche la genesi del progetto editoriale, frutto del lavoro congiunto dei curatori e di un gruppo di esperti, studiosi e giovani ricercatori coinvolti nel progetto Cyberights, iniziativa riconducibile allo SPOKE 1 – Aspetti umani, sociali e legali del Partenariato esteso PNRR SERICS (SEcurity and RIghts In the CyberSpace). L’obiettivo generale del progetto, il cui convegno conclusivo è previsto per il 20-21 novembre 2025 a Firenze, è quello di individuare soluzioni normative e tecniche per costruire un cyberspazio affidabile e sicuro, fondato sulla combinazione tra infrastrutture tecnologiche robuste e comportamenti umani consapevoli e responsabili.
Il volume recensito si inserisce pienamente in tale cornice, fungendo da strumento di divulgazione e di alfabetizzazione giuridica rispetto ai temi trattati dal partenariato.
In definitiva, il Breviario giuridico della cybersicurezza rappresenta un contributo significativo nel panorama editoriale in materia, sia per l’originalità dell’impostazione che per la chiarezza didattica del linguaggio. Un lavoro, quindi, che rafforza la consapevolezza collettiva sui temi della sicurezza digitale e che, attraverso l’uso di un linguaggio accessibile ma rigoroso, contribuisce alla costruzione di una cultura giuridica della cybersicurezza, oggi più che mai necessaria in una società interamente interconnessa.
L’opera è disponibile gratuitamente in formato e.book sul catalogo online di CNR Edizioni.






